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martedì 9 agosto 2011

Amore a colazione




Arrivò alle 8.15 di una mattina nuvolosa. La immaginava sveglia e pimpante, pronta per la colazione insieme. Aveva portato due briosches. Invece si presentò uno zombie. - Stavo dormendo! - disse una voce dall'oltretomba. "Zombie sì, ma sexy!" pensò lui, mentre veniva condotto mano nella mano in camera da letto.

Indossava solo una maglietta nera corta. - Posso? - chiese prima di spogliarsi e sdraiarsi a fianco a lei. - Ti dispiace se dormo un pochino? - fece lei. Era comunque un bel cambio di programma. Gli faceva percepire un maggior grado di intimità. Di sicuro lui non sarebbe riuscito a dormire! La desiderava, tanto, come al solito.

Ad ogni movimento la scrutava. E ancora, la desiderava. Ma fece il bravo. Questa volta pose attenzione a non urtarla, non schiacciarla, non tirarle i capelli, in quella agitata danza di avvicinamento. E attese. Sarebbe stato bello anche guardarla mentre si addormentava. Ma non accadde. Chiudeva e riapriva gli occhi. La voce roca tornò normale. Lo sguardo ed il sorriso sereno ed invitante.

Soprattutto quando lui la incominciò a spogliare del poco che le rimaneva addosso. Poi toccò a lui. Rimasero nudi. Iniziò a baciarla. Ma la voglia esulava i preliminari. Lei lo volle subito dentro di sè. L'eccitazione fu subito al culmine, per entrambi. Veloce ed intensa. Una risata per lei, un mugolio di piacere per lui. Due modi diversi di reagire allo stesso godimento.

Fu bello invertire l'ordine delle cose. La colazione dopo l'amore. Poche parole e lei si addormentò sul divano. Lui uscì senza fare rumore. Lasciando un biglietto sul tavolo di cristallo: "... p.s. ti amo!".


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