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martedì 3 gennaio 2012

The Erotic Drabble racconti erotici in 100 parole 100 !

 
 
La cognata
Era inverno. Entrai e subito mi tolsi il giaccone e la sciarpa. Faceva freddo anche nell'appartamento. Ma mia cognata era ugualmente vestita leggera. Pantaloni della tuta e una maglietta senza nient'altro sotto. Le sue mani infatti al contatto con le mie si rivelarono gelide. Mi condusse in cucina. Io sedetti al tavolo. "Vuoi un caffè?" mi chiese. Annuii. Appena si voltò verso il lavandino con la caffettiera per risciacquarla e riempirla di acqua e caffè mi alzai. La abbracciai. "Ti do una mano" le proposi. "Dove?" chiese irrispettosa. Continuammo sul tappeto del salotto il dopo caffè....
 
In ufficio 
La borsa italiana aveva chiuso. Eravamo rimasti io e una collega. Luci soffuse. Solo i derivati esteri rimanevano aperti sino alle 22. Ero nel mio desk a guardare le evoluzioni degli indici USA e del Dax a rimorchio. Indeciso se entrare dentro con un contratto o no. Un'occhiata fuori dalla finestra. Già buio, invernale. Riscaldamento alto, giacca sulla sedia, cravatta slacciata, in maniche di camicia. Pensai alla giovane relegata nell'ultimo gabbiotto in fondo, a fianco del bagno. La andrai a trovare, abbracciandola appena entrato. Mani sul suo seno. Labbra contro labbra. E una scrivania al posto del letto.
 
In Hotel
Erano mesi che scopavano. La prima volta lei lo montò in auto, la sera del primo appuntamento. Poi lui la penetrò in profondità. Infine lei glielo mangiò fino ad estrarne lo sprizzante succo. Proseguirono i loro incontri intimi nelle camere di un hotel a ore. Il suo cazzo era inesauribile per la felicità della figa, sempre bagnata e multiorgasmica. Come spesso succede alle donne alla fine lei fu presa anche nel cuore. <<Come sei bravo...>> era una delle sue due frasi preferite. <<Posso mangiartelo ancora?>> la seconda. Nonostante il <<No, mi fa male>> concesse alla trivella l'ingresso nella seconda galleria, effettivamente stretta e per questo foriera di indicibile godimento.
 
Dvd
Stava prendendo un dvd dal distributore automatico per la sua figlia minore. Entrò una bella ragazza bionda. Il suo sguardo scese sui pantaloni bianchi attillati che fasciavano gambe ben tornite, come piacevano a lui. Dopo poco lei si affiancò inserendo la tessera che venne sputata fuori. <<Non ci sono soldi...>> disse. Uscì per prenderli in auto. Ritornò. Lui la stava aspettando. <<Che film noleggi?>> le chiese. <<Erotico...>> rispose lei, guardandolo negli occhi. Non riuscì ad impedire alla lingua di fare un giro sulle labbra, secche. Dieci minuti dopo erano nel parcheggio buio della stazione a fare pratica nei sedili posteriori.
  
La prima volta
Come e dove convogliare la rabbia che provo dentro? Sfogo mentale, artistico o atletico? Libro, musica o passeggiata veloce? Il sole invoglia l'outdoor. Decisione successiva. Inforco la mountain bike pronto a percorrere almeno 50 chilometri fuori provincia. La prudenza non è mai troppa. Nel frattempo chiamo al numero del cellulare lasciatomi in chat. E' la mia priva volta. Cento rose non sono molte. Di questi tempi forse sì. Ma il prodotto li merita, credo e spero. Con pedalata veloce emigro dalla provincia di Venezia a quella di Padova. Metà strada prima di un amore diverso. Col mio primo trans.



La piscina

Piscina, nuoto libero serale. Si erano già adocchiati un mese prima. Sorrisi. Un ciao. Poi bracciate silenti. Solo acqua a sommergere i loro corpi. E le loro voglie, assopite. Ma sempre vive. Lo stesso silenzio colonna sonora muta alla mano nella mano. Al salire sulla macchina di lui nel parcheggio buio e deserto. Tutto con gli sguardi. Che si tramutarono in carezze. Prima lievi come foglie cadenti in autunno. Poi con maggiore intensità al primo incontro delle lingue. Rapido fu ritrovarsi coi corpi ancora accaldati, nudi, incollati ed immersi nei rispettivi umori liquidi. Dove avrebbero potuto anche annegare, di piacere.





La panchina


Bionda tinta, occhi verde smeraldo, sorriso smagliante, voce squillante. <<Una botta di vita sei tu!>> esclamò l’uomo al loro primo appuntamento. Per verificare il feeling. L’insieme di sensazioni a pelle che avrebbero o meno fatto alzare il grado di attrazione reciproca. E non solo quello. La donna rispose con una sonora risata. Un punto a favore. Dopo il caffè una passeggiata. Raccontarono delle loro vite, arrivando ad una panchina nascosta dalle siepi che costeggiavano il fiume. Lui si sedette e lei lo sorprese, mettendosi a cavalcioni sopra le sue gambe. Inguine su inguine. Gli orgasmi si fusero contemporaneamente.



La macchina

Per lui era la prima volta che una donna faceva il primo passo. Fu eccitante. Da cacciatore sentirsi preda. La signora indossava un abito nero corto sulla pelle abbronzata. Lo baciò in bocca all’incontro sotto i portici. Poi in macchina alla ricerca di un parcheggio isolato. Trovato. Si spostarono nei più ampi sedili posteriori. Ancora lei protagonista. Sfilò il cazzo duro dai jeans e montò sopra di lui, con la testa che ad ogni cavalcata sfiorava il tettuccio. Venne. L’uomo la spostò a fianco. La sovrastò, penetrandola avidamente. Sorpresa lei ottenne il secondo orgasmo. Eiaculazione ritardata. Con abile prova orale.


Il palazzo
Il Marchese Bernardi era innamoratissimo della moglie. Nonostante ciò non disdegnava particolari attenzioni verso la primogenita Elena. Una volta il figlio minore si alzò infastidito dall'afa estiva. Attese al varco il padre. Lo immobilizzò e narcotizzò. Si risvegliò legato ad una sedia nella camera matrimoniale, il corpo nudo della sua Teresa sul letto. Braccia e gambe allargate e fissate con corde tese. Sudori, odori e poi umori, durante l'amplesso incestuoso. Vendetta. Stupro contro stupro. Impazzì e fu allontanato nella villa di campagna in riviera del Brenta. Giuseppe diventò il padrone incontrastato del palazzo. E delle due donne succubi.

 

La camera

Arrivò una mattina e venne condotto mano nella mano in camera da letto. Lei indossava solo una maglietta nera corta. Sarebbe stato bello guardarla mentre si riaddormentava. Ma non accadde. Lo sguardo ed il sorriso sereno furono invitanti. Soprattutto quando lui la incominciò a spogliare del poco che le rimaneva addosso. Poi toccò a lui. Rimasero nudi. Iniziò a baciarla. Ma la voglia esulava i preliminari. Lei lo volle dentro di sé. L'eccitazione fu subito al culmine, per entrambi. Veloce ed intensa. Una risata per lei, un mugolio di piacere per lui. Due modi diversi di reagire allo stesso godimento.

 

La casupola

Il vecchio signore dalla barba bianca e dal vestito rosso si era rotto le scatole dei regali. Tirò a sé le redini della slitta fermando le renne a fianco di una casupola fatiscente. L'anziana donna riposava in attesa del suo turno. Entrò senza fare rumore. Si spogliò tirando fuori l'attrezzo eretto dai mutandoni di lana. Lo appoggiò sulla schiena di lei, che si voltò, gli occhi sgranati dalla sorpresa. Erano secoli che non ne vedeva uno. Come lui non esercitava con una donna. Si rifecero del tempo perduto. A tal punto che… <<Cazzo, è già il 6 gennaio!>> esclamarono all’unisono.