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lunedì 27 agosto 2012

GORY TEX & PULPY FIX Episodio 4 "Ricatto per giustizia"



Avevano avuto culo. 
 
Reduci da un incontro ravvicinato in un lap dance, con due ballerine ucraine a base di pompini, stavano guardando lo stesso lavoretto eseguito a bordo di un'auto, parcheggiata poco distante da quella di Gory.
 
L'autore era un ragazzino dalla pelle olivastra, probabilmente sudamericano e minorenne, a favore di un uomo di mezza età. 
 
Sicuro era consenziente ed il prezzo della prestazione poteva essere una ricarica o pochi biglietti da dieci euro, non di più.
 
Pulpy tiro fuori da sotto il sedile del passeggero un bastone di gomma con l'anima di ferro, digrignando fra i denti uno "Stronzo, te la faccio vedere io ora...".
 
Gory lo arrestò afferrandogli il polso, già sulla via della vendetta: "Aspetta, ho un'idea".
 
Aprì la portiera con una mano mentre con l'altra scattò foto dallo smarphone ultimo modello, con flash incorporato e particolare attenzione al volto dello spregevole porco.

"Ora puoi, ma con moderazione, non strangolare la gallina dalle uova d'oro" concesse al socio, con schiacciatina d'occhio e sorriso beffardo.
 
 
 
La settimana dopo gli effetti del ricatto per giustizia arrivarono puntuali, come si dice fossero i treni ai tempi del duce.

Il ragazzino, Pedro, se la godeva tra la piscina e la sala giochi, con periodiche puntatine al bar per gelati, patatine e bevande varie.
 
Gory e Tex si stavano rilassando giocando a strip poker nella terrazzina sul mare della cabina super lusso dei bagni del Lido di Genova, con Svetlana e Natasha.

Il tutto naturalmente a spese del vecchio bavoso, che nel frattempo curava i suoi affari via computer rinchiuso nella sua villa di Albaro, nell'attesa che le fratture alle costole e l'occhio nero diventassero un lontano ricordo.




 

mercoledì 8 agosto 2012

GORY TEX & PULPY FIX Episodio 3 "Uccidiamo l'assassino!"





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Era caldo a Foso, sconosciuta cittadina nel centro sud del Ghana.

Gory Tex e Pulpy Fix si chiesero con lo sguardo come avessero fatto a trovarsi in quella terra d'Africa, a migliaia di chilometri dalla loro Genova.

Ogni tanto giravano la testa verso lo zaino imbottito di dollari, posato sul comodino in mezzo a loro; un acconto sulla fiducia, in attesa del saldo mediante bonifico anonimo, che li attendeva in una banca delle isole Cayman.

La prospettiva della loro prossima tappa rendeva tutto più chiaro ed il sacrificio del lungo viaggio accettabile.

Erano in missione per conto di un ricco trafficante di armi, che voleva eliminare un concorrente.

Dal nulla il novizio maledetto era spuntato ed aveva iniziato a rompergli il belino andando a contattare i suoi clienti storici, con offerte scontate.

In pratica una sfida, un atto di guerra, uno schiaffo guantato, da raccogliere e restituire; lavato nel sangue.

La camera dell'albergo, volutamente una stamberga al di fuori dello scarso giro turistico, aveva come unico sollievo una pala che ronzava sulle loro teste, mentre stavano sdraiati, in due letti rigorosamente separati.

Le armi fornite dal cliente erano nuove, precise e mortali, come loro.

Passarono il tempo rimanente prima dell'inizio della missione a mugugnare, ronfare e bere birra ghiacciata, che col tempo e la mancanza di un frigobar stava tendendo al piscio caldo. 

"Meglio finirla prima che lo diventi sul serio, cazzo!" fu uno dei pochi commenti di Gory, malinconico lontano dalla sua città.

"Già..." rispose Pulpy, anche lui malinconico ma per la mancanza di una qualsiasi delle sue amiche bagasce e succhiacazzi dei vicoli del centro storico.

Finalmente iniziarono a calare le tenebre della notte, per fortuna prima che lo facessero le loro palpebre.

Il piano era perfetto; sapevano dove l'obiettivo sarebbe andato a cena. 

"Semplice, entriamo nel ristorante e spariamo a tutti quelli del suo tavolo" ricordò Gory fuori dal ristorante.

Pulpy non replicò subito, anzi. Si mostrò riflessivo. Raro evento, sorprendente per un tipo come lui, tutto belino e pistola.

Un pensiero profondo lo aveva colpito.

Prima di iniziare il massacro decise di condividerlo col compagno: "Sai Tex, noi stiamo per offrire un servizio di pulizia morale a tutta la società...".

Gory si chiese se fosse il caso di sospendere la missione o di portarla avanti da solo, visto l'evidente stato di alterazione psichica del socio; eppure, stranamente, non lo aveva visto fare uso di sostanze stupefacenti per tutto il tempo trascorso insieme.

Per fortuna arrivò la spiegazione che dissipò ogni dubbio in proposito, anzi rafforzò la voglia di sparatutto.

"Il nostro bersaglio essendo un venditore di armi è il responsabile di tanti morti in giro per il mondo, quindi facendolo fuori liberiamo la comunità da uno sporco individuo dannoso come la peste!".

Gory Tex tralasciò il piccolo particolare che anche il loro datore di lavoro era tale e quale, anzi peggio perchè molto più potente; forte del malloppo di dollari che li attendevano nel paradiso fiscale e stanco di queste ipocrite elucubrazioni decise di dare il via alla strage.

Varcando la soglia del locale urlò a beneficio del pazzo socio, a mo' di incoraggiamento: "Uccidiamo l'assassino!"