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domenica 17 marzo 2013

GORY TEX & PULPY FIX Episodio 7 "Stranamore"




Corso Italia, il lungomare di Genova, la loro amata città.

Lato collina tante case, ville, palazzi di lusso, mentre dalla parte opposta stabilimenti balneari e mare, solo mare, sino all'orizzonte.

Gory e Pulpy camminano svogliatamente, quasi annoiati, con la cicca in bocca a penzoloni.

<<Belin, non si batte un chiodo ultimamente>> fa Gory, esprimendo il sentimento di entrambi.

E' da oltre un mese che nessun boss offre loro uno sporco lavoro, traffico illecito o violento che sia.

Per fortuna tra conti all'estero e grana cash nascosta nei loro covi segreti non sono i problemi economici che li angustiano, come per la maggior parte della gente, vittima della fottuta crisi  mondiale.

E' l'inattività, la mancanza di azione ed emozioni forti.

D'accordo, coi soldi possono comprarsi tutto, dalle loro amate escort ad ogni tipo di sballo alcoolico o stupefacente, da un pranzo nei ristoranti di lusso delle due riviere a notti brave tra azzardo e casinò, orge e casini.

Ma l'adrenalina di una tortura inflitta o di un proiettile silenzioso piantato nel cervello di un rivale, dove la mettiamo? pensano da giorni i due fratelli di sangue.

<<Facciamoci un giro di rum>> propone Pulpy. 

Si recano in centro con l'audi sportiva, nera come la notte. Da là camminano verso uno dei night nei vicoli del centro storico, in parte restituito ai genovesi, in parte rimasto area protetta dei numerosi extracomunitari, provenienti oramai da tutti i continenti.

Al banco Tex trova una sorridente Alessia che sforna mix di super alcoolici assieme ad altri colleghi e colleghe, come piovesse.

<<Puoi staccare per un po'?>> le propone, con un sorriso lascivo che non lascia dubbi.

Lei dice qualcosa all'orecchio di Fuffy, abile barista gay al suo fianco e lascia il lavoro, per attaccarsi al braccio di Gory. 

Pulpy si sta dando da fare con una lap dancer ventenne universitaria, che arrotonda sui divani del locale, appositamente bui. E lontani dai pali illuminati da luce colorata.

Ma dentro di sé anche la scopata programmata, scontata, ottenuta senza il minimo sforzo, come uno schioccar di dita, sta gettando nello sconforto Gory, stanco di avere quello che vuole con troppa facilità. 

Avrebbe voluto ottenere ciò che non si aspettava, oppure ciò per cui avrebbe dovuto lottare, faticare, sudare, sanguinare. 

"Come cazzo siamo fatti male" pensa, mentre Alessia gli sorride ancora, apparentemente carica di promesse erotiche notturne.

Quasi come se gli avesse letto dentro il cervello ed il cuore lei non lo conduce verso le scale che portano al piano di sopra, alle camere da letto a disposizione dei clienti danarosi e vogliosi del "servizio completo".

Al guardaroba ritirano i loro giubbotti, indispensabili per affrontare la notte tipicamente ventosa di una città di mare.

Mano della mano scendono sino al Porto Antico, tra le palme e le strutture scintillanti dei Magazzini del Cotone, dell'Acquario, delle motonavi. Rari sono i passanti.

Si fermano su una ringhiera, con la Lanterna che fa da sfondo al loro abbraccio.

Un tenero bacio sostituisce il sesso sfrenato che si erano promessi con gli occhi al night.

Un inaspettato batticuore colpisce piacevolmente l'aspro criminale, al posto di erezione ed orgasmo.

"Grazie cupido" pensa, ingenuamente, per la prima volta, chiudendo gli occhi e assaporando quello strano, unico, dolce momento.
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