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domenica 20 ottobre 2013

MAREA poesia di Roberto Scudeletti






La marea è lunatica
solleva palette e secchielli
distrugge di sabbia i castelli

La marea è erratica
appare e scompare
riappare puntuale

La marea è epica
come vita e morte
della Terra regola sorte!



martedì 15 ottobre 2013

INSANA FOLLIA di Roberto Scudeletti





Osserva l'orizzonte marino, la costa frastagliata, la schiuma bianca delle onde infrangenti sugli scogli scuri, in questa giornata autunnale di timido sole. E gli viene voglia di gettarsi a capofitto nella fredda acqua, come una accaldata testa di follia pura che vede come unica soluzione, cura e rimedio l'oblio delle profondità. Perchè le sue, di profondità, sono ferite, sanguinano dal passato e imputridiscono il presente, rendendo il futuro cupo, incerto, assassino di felicità. Rimedi alternativi, quasi fossero medicine omeopatiche, esistono ma abbisognano di energia, di forza, di azione. E lui ne è privo. Cosa suggerisce la via più breve dell'autodistruzione? Pigrizia, tutto sommato agiatezza nel dolore, incapacità congenita alla reazione? Sapere non significa essere consapevoli, forse anche senza alzarsi e lottare?
una voce salutante, salutare per il suo guscio di solitudine volontaria.
Un sorriso, una carezza emotiva, un fugace bacio, un travolgente innamoramento potrebbero mai costituire la soluzione alternativa alla sua vita di regolare fallimento?
Non stava scavalcando la ringhiera, non teneva la testa, pesante, in basso verso l'accogliente morte scalpitante. Eppure quella persona aveva intuito un suo disagio, una pressante involontaria richiesta di aiuto; infatti il tono della voce non era stato semplicemente colloquiale, quasi un dovere sforzato e poco spontaneo dovuto alla conoscenza reciproca.
No! Alle sue orecchie il messaggio sotto inteso era suonato come un "stai male, io posso fare qualcosa per la tua anima malata!" dando l'impressione che sapesse il contenuto dei suoi pensieri, del suo inconscio, del suo penare mortale. Un salto lo ricongiunge a quella voce familiare, della sua mamma defunta anni prima che era venuta a riprenderselo.